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IL TRUST: STRUMENTO DI TUTELA DEL PATRIMONIO FAMILIARE



Fra i mezzi che la finanza mette a disposizione per coloro che vogliono programmare la successione dei loro capitali, troviamo il trust, unistituto giuridico di origine anglosassone che consente di separare parte dei beni di una persona a favore di alcuni beneficiari, siano essi persone fisiche o società professionali. È bene precisare che si tratta di un istituto riconosciuto in Italia ma non regolamentato dalla legge italiana. 

La caratteristica principale del trust spiega Walter Moladori, consulente finanzario -  Ã¨ quella dello sdoppiamento del concetto di proprietà, tipico dei Paesi di common law: la proprietà legale del trust, attribuita al trustee (il beneficiario del trust), ne rende quest’ultimo unico titolare dei relativi diritti (seppure nell’interesse dei beneficiari o per il perseguimento dello scopo definito), nonostante i beni restino proprietà del trust. Proprio per via della doppia proprietà, è prevista la figura del protector, che può eventualmente revocare e nominare i trustee, validare o meno le scelte compiute, controllare l’operato del trustee e indirizzarne l’operato. 

Colui che decide di affidare a un trustee certi beni (mobili, immobili, materiali o immateriali) tramite lo strumento del trust è chiamato settlor, o disponente. Con l’istituzione del trust il disponente ottiene la separazione dalla parte di patrimonio che conferisce in trust da quella che resta nella sua sfera patrimoniale (effetto segregativo). Effettivo proprietario dei beni stessi diventa il Trustee, che li amministra, gestisce e ne dispone per tutto il tempo previsto nell’atto istitutivo e secondo le istruzioni ricevute, per il raggiungimento dello scopo.

Lo strumento del Trust - continua Moladori -  Ã¨ più idoneo, rispetto a una normale fiduciaria, per la protezione del patrimonio e per la realizzazione degli obiettivi del disponente, e può essere istituito anche nel proprio testamento, in vista di una pianificazione successoria dei propri beni e proprietà. 

Nonostante il trustee diventi l’effettivo proprietario dei beni a lui affidati, non entrano a far parte del patrimonio personale, e quindi non sono coinvolti dalle vicende personali, familiari e fiscali del trustee, ma anche di quelle del disponente. Di fatto si tratta di beni blindati, che possono essere usati solo con le finalità indicate dal disponente. I beni immobili inseriti in un trust diventano non pignorabili. Il trust viene usato di solito per tutelare un patrimonio nel passaggio generazionale (pianificazione successori), per proteggerlo dalla dilapidazione causata da patologie legate al gioco d’azzardo o da investimenti errati, ma anche per consentire a coloro che, magari per malattia, non possono lavorare, di vivere una vita senza pensieri dal lato economico.


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