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Come arredare un appartamento per una studentessa

Oggi ci scrive Camilla, una studentessa bergamasca trasferitasi a Bologna per studiare Legge.



I suoi genitori le hanno trovato un piccolo appartamentino spoglio, da poter organizzare a suo piacere, per rendere il più piacevoli possibile i prossimi cinque anni di permanenza a Bologna.
Essendo autodidatta ci ha chiesto qualche consiglio per migliorare gli ambienti del suo piccolo bilocale per renderlo caldo e rilassante, adatto allo studio, ma non troppo serio, per poter organizzare qualche “apericena” con alcuni compagni i corso. 

Abbiamo affidato la risposta a Desiré Ratti, durante il corso di Interior Design dell'Accademia Telematica Europea.  

Cara Camilla, nell'articolo seguente ho intenzione di fornirti gli strumenti utili, ovvero alcune "pillole" di Interior Design, per orientarsi meglio nelle scelte e rendere i tuoi spazi il più vicino possibile a come li desideri.

Innanzitutto la prima cosa di cui tenere conto è il poco spazio che hai a disposizione, quindi bisognerebbe focalizzarsi sulla massima funzionalità degli spazi. A questo proposito gioca a nostro favore una piccola “perla”, un fenomeno studiato già da fine ottocento dagli psicologi della Gestalt e che si chiama legge della chiusura, che consiste nel circoscrivere elementi appartenenti allo stesso ambiente magari con un tappeto, o comunque qualcosa che crei visivamente l’effetto della separazione, da un altro ambiente (per esempio tra la zona con il tavolo da pranzo e la zona living).
 
Ecco un’immagine che può rendere l’idea di come un semplice tappeto abbia chiaramente definito alla vista la zona living e tutti i suoi componenti isolandola dal resto dell'ambiente. Anche un open space dunque può essere suddiviso percettivamente in singoli ambienti senza interrompere lo spazio con pareti divisorie o separè, che avrebbero solo lo svantaggio di togliere luce e rendere ancora più piccolo l'appartamento. 




Un altro elemento che possiamo chiaramente intuire da quest’immagine è l’utilizzo del colore.
Vediamo come gli stessi colori - neutri in questo caso - siano continuamente riproposti. Abbiamo applicato a legge della somiglianza. La somiglianza di colore prevale su forma e dimensione. I colori possono creare dei veri e propri "ponti percettivi" in cui la mente trova un ordine e un equilibrio, rendendo l’ambiente piacevole alla vista e sicuramente più armonico. Come nell'immagine seguente.




Lo studio della percezione visiva continua con la legge dell'esperienza, che dimostra come la nostra memoria e il nostro vissuto possano influenzare e determinare le nostre scelte. Se amiamo un ambiente caldo, avvolgente prediligiamo i toni caldi: colori come giallo, arancio o i beige rosati. Una precisazione: il colore può essere inserito in molti modi, sia come pigmenti che come texture e materiali. Se vogliamo accentuare la presenza di toni caldi, utilizziamo texture opache invece che lucide. Per esperienza in natura ciò che è lucido è freddo al tatto. 

Il colore qui viene espresso attraverso materiali come cuoio e legno e con l'inserimento di un tessile come una tenda e un tappeto. 

Foto di Pexels da Pixabay



La nostra esperienza ci insegna che, in natura, tutto ciò che è rosso, arancione o giallo o a toni opachi è associato al caldo, così come materiali come la lana o il legno, invece tutto ciò che è freddo è di solito di colore blu, azzurro o verde o costituito da materiali lucidi come marmo, vetro e metallo.

Da qui in poi non sarà solo il nostro gusto a decidere quale carattere vorremo dare a ogni ambiente, ma anche regole definite e conosciute da decenni. 

La somma di queste accortezze renderà ogni appartamento accogliente, avvolgente e ordinato, certamente adatto allo studio. 


La sezione aurea nell'Interior Design  

Per quanto riguarda invece il tocco sbarazzino da dare a un ambiente in vista di una serata tra amici, un aperitivo o un cocktail in compagnia, bisogna puntare sulla dinamicità.

Dobbiamo sapere -  infatti  - che il nostro occhio è molto più attratto dal movimento piuttosto che dalla staticità. Come fare? In tuo soccorso ti svelo una chicca, che si chiama sezione aurea

Sarebbe un discorso un po’ ampio che suggerirei di approfondire perché molto interessante ed utile. In poche parole si tratta di dividere il campo visivo che può essere il divano frontale (come nella foto qui di lato) o un ambiente, in un rapporto di circa  2/3 – 1/3. Questo ti permette di rompere la “perfezione” della simmetria creando più movimento all’ambiente che hai scelto, lasciandolo comunque molto piacevole e armonico alla vista ma un po’ più movimentato e sprint.



Ringraziamo Desirè Ratti per i consigli di arredo 






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