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La progettazione ergonomica di una cucina

Quando progettiamo una cucina dobbiamo tenere in considerazione numerosi fattori. Abbiamo chiesto a Barbara Veltroni, iscritta al corso di Interior Design della Accademia Telematica Europea, di descriverci le criticità che devono essere soddisfatte da una corretta progettazione di questo ambiente. 




Prima di tutto - ci spiega Barbara Veltroni - dobbiamo spiegare cosa intendiamo per cucina ergonomica. L'ergonomia è una disciplina che si occupa con taglio scientifico  dei problemi - e loro soluzioni - relative allo svolgimento di compiti umani in rapporto alla progettazione di spazi fisici e elementi di arredo o di lavoro. L'obiettivo è  individuare le soluzioni più idonee alle esigenze psicofisiche di chi utilizza quello spazio, migliorarne la sicurezza e la praticità d'uso. 

Il primo elemento da considerare in una cucina è il calcolo della planimetria del luogo in cui andrà inserita. Cosa che va effettuata con un rilievo molto accurato per verificare che i muri siano in squadra e che ci sia sufficiente spazio per muoversi con comodità.  Secondo elemento è avere bene a mente chi utilizzerà l'ambiente cucina, le aspettative e le esigenze. La cucina andrà progettata secondo la sua altezza, che può differire dalla media della popolazione. Le sua caratteristiche fisiche sono importanti, e permettono di rendere la cucina ergonomica. Pensiamo anche alle esigenze di gruppi di persone particolari, come disabili su carrozzina ma autosufficienti o persone anziane. 





Ci sono bambini? Pensiamo alla sicurezza, cosa sempre importante da considerare in casi come questi. E soprattutto che compiti si vogliono svolgere nella zona cucina oltre a preparare i cibi? I bambini hanno bisogno di un tavolino per svolgere i compiti mentre il genitore cucina? Si vuole un piano snack per rendere la pausa pranzo più easy? Si desidera una dispensa capiente? 




Una volta stabilite le caratteristiche fisiche che soddisfino le esigenze del nucleo familiare, andremo a concentrarci su quello che è lo spazio da destinare alla cucina rispetto allo spazio circostante per rendere tutte le azioni all’interno della cucina stessa, facili e agili da compiere. Dobbiamo quindi realizzare un progetto che sfrutti al massimo gli spazi, e che però, renda agile lo spazio di passaggio, anche durante le azioni inerenti allo spazio cucina. 

Dobbiamo poi tener conto delle distanze dei vari elettrodomestici e utensili importanti in cucina, come lavello, fornelli e frigo, i quali dovrebbero essere posizionati ad una distanza non troppo lontana dagli stessi. È quello noto come "triangolo di lavoro", il cui perimetro non dovrebbe superare i 6 metri.   Ciò che vogliamo evitare è che nella preparazione dei cibi non si debbano svolgere camminate chilometriche per portare ogni ingrediente dalla dispensa al piano lavoro al lavello, e da questi ai piano fuochi. Oltre che scomodo potrebbe risultare pericoloso.




Cerchiamo di sfruttare la luce naturale e utilizzare la luce artificiale quando serve, soprattutto per migliorare lo svolgimento di compiti impegnativi come la preparazione dei cibi sul piano di lavoro.



Inseriamo elettrodomestici funzionali: chiediamoci se preferiamo utilizzare un forno a microonde per scaldare i cibi, quali strumenti utilizziamo più frequentemente in questo ambiente, se la lavastoviglie la desideriamo 

In sostanza, un buon progetto è quello personalizzato ed ergonomico, basato sulle necessità effettive e sulle preferenze del nostro cliente.




Si ringrazia Barbara Veltroni 

PER APPROFONDIRE

 

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