LA DESCRIZIONE DI UN GIOIELLO: NON SOLO UN MESSAGGIO COMMERCIALE
La recensione di un oggetto che svolge delle funzioni articolate può essere complessa, ma il compito in se risulta agevolato, perché esiste uno standard espositivo. Se il tema da trattare, invece, riguarda un gioiello, le cose si complicano essenzialmente perché siamo in presenza di un prodotto “inanimato”; tuttavia c’è chi riesce a far arrivare al lettore non un semplice messaggio commerciale, ma un’esperienza provata, sia tattile che visiva.
La recensione di un oggetto che svolge delle funzioni articolate, sia esso un elettrodomestico, una videocamera o un’autovettura, può essere complessa, ma il compito in se risulta agevolato, perché esiste uno standard espositivo a cui molti giornalisti fanno riferimento. Ad esempio, nel caso dell’autovettura, sono descritte per prime le caratteristiche esterne (forma, aerodinamica, ecc.), poi quelle interne (strumentazione, tappezzeria, ecc.), poi ancora quelle del motore (tipologia, prestazioni, consumi, ecc.) e infine, sono riportate le impressioni di come va su strada (ed eventualmente su pista) oltre, naturalmente, agli immancabili riferimenti sul confort e sulla sicurezza. Insomma, c’è di che parlare con la conseguenza che riempire un paio di pagine, non è un’impresa impossibile.
Se il tema da trattare, invece, riguarda un gioiello, le cose si complicano essenzialmente perché siamo in presenza di un prodotto “inanimato”, con un’utilità che si sostanzia, oltre che nel mero ornamento, al massimo in un ipotetico investimento. Dopo aver enfatizzato la nobiltà dei metalli utilizzati (argento, oro, platino), essersi intrattenuti sulla purezza delle pietre preziose (siano essi diamanti, rubini, zaffiri o topazi) ed aver riferito in merito al design complessivo del monile, magari ponendolo in rapporto sia allo stile di riferimento della Maison che lo ha realizzato, sia alle tendenze del momento, non ci sarebbe molto altro da dire. C’è, però, chi riesce ad andare oltre e a soffermarsi su di una collana, su di un anello o un bracciale, come se fosse un corpo pulsante; ne coglie gli aspetti più intimi per poi raccontarne i tratti più nascosti. Al lettore arriva non un semplice messaggio commerciale, ma un’esperienza provata, sia tattile che visiva.
Foto: pixabay |
I canali d’informazione che possono beneficiare di questo “plus”, con un buon ritorno dell’investimento per gli inserzionisti, sono la carta stampata, la televisione, forse la radio. Non è detto, però, che i risultati siano allo stesso modo positivi per la rete. Esiste, infatti, una certa tendenza da parte dei navigatori più smaliziati, a concentrarsi su ciò che più si evidenzia come sostanza: qualità, design e, naturalmente, prezzo di vendita. Sono ancora pochi, infatti, gli internauti disposti a soffermarsi su di una recensione che meriterebbe di essere letta con attenzione; dovrebbe cambiare l’approccio all’infocommerce: non un “mordi e fuggi”, ma il desiderio di approfondire, di conoscere e anche di emozionarsi, che non significa affatto perdersi tra mielosi e superflui commenti.
Di riflesso, si muovono gli e Commerce; ci sono quelli che hanno scelto di supportare gli articoli in vendita con descrizioni standard e quelli che, invece, hanno optato per contenuti più ricchi. Questi ultimi, evidentemente, costano maggior fatica; ed anche se passione ed entusiasmo di chi li compone, da soli non ne giustificano la convenienza economica, almeno permane in loro, la soddisfazione di aver creato qualcosa che va oltre e, forse, di esclusivo.
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